venerdì 15 gennaio 2021

STEP#29 - Le cose nella letteratura

 Fahrenheit 451

Fahrenheit 451 è un romanzo scritto da Ray Bradbury nel 1953, narrante le vicende avvenute in un futuro dispotico e ritraenti uno scenario americano inquietante, con una guerra che aleggia all'orizzonte e in cui i libri sono considerati fuorilegge.
Il protagonista del romanzo è Guy Montag, un "pompiere", il cui compito è quello di bruciare i libri in ossequio alla legge, anziché prevenire gli incendi. Il corpo a cui appartiene è infatti definito degli Incendiari. La società e la popolazione sono succubi della televisione e dell'apparecchio radio che ciascuno porta all'orecchio, media grazie ai quali la dittatura totalitaria diffonde la propria ideologia, allontanando le preoccupazioni di una guerra imminente contro un nemico non precisato. I libri all'interno del romanzo sono considerati un pericolosissimo strumento di libero pensiero, ai quali la televisione si sostituisce con informazioni banali e di più facile comprensione, al fine di occultare il pensiero della società e di veicolare la informazioni secondo quanto imposto dalla dittatura totalitaria in atto.

I LIBRI divengono dunque oggetto fondamentale del romanzo, sui quali l'intera vicenda prende forma. E' incredibile come l'autore sia riuscito in un opera così complessa, a rimarcare il ruolo sempre più pervasivo dei mass-media, i quali in parte tutt'ora condizionano il pensiero comune attraverso atti di disinformazione. Il potere delle immagini trasmesse dai grandi schermi, in un futuro dispotico quale l'autore immagina, si oppone al ruolo dell'immaginazione, dell'originalità e della narrazione. 



Libro: Bradbury R., Fahrenheit 451, Milano, Mondadori, 2008

mercoledì 13 gennaio 2021

STEP#28 - La sintesi finale

Oggi, in conclusione del percorso fatto fin ora, cercherò di sintetizzare un viaggio attraverso i secoli, per conoscere un po' meglio la storia della groma, attraverso immagini, dati, parole, libri e grandi miti della storia. 

La groma, il cui nome proviene dall'antica Grecia, luogo del ritrovamento dei primi simboli raffiguranti lo strumento, era utilizzata per il tracciamento dei confini e delle strade già da tempi antecedenti ai romani, ad oggi non considerati i veri inventori dello strumento. Quanto detto è giustificabile dai ritrovamenti di un antenato della groma, formato da foglie di palma intrecciate, ritrovato in seguito agli scavi nella regione del Fayyùn (Egitto) nel 1899, che ne testimoniano la presenza già ai tempi delle grandi Piramidi. Il popolo romano è pero considerabile l'ideatore della scienza moderna dell'urbanistica in quanto furono i primi a capire i benefici del governo del territorio, ed a riconoscere ufficialmente la professione del gromatico (o agrimensores). Furono inoltre abili costruttori di utensili di ogni genere, soprattutto nel campo delle misurazioni: l'inserimento della groma in una tassonomia completa degli strumenti realizzati dai romani equivarrebbe infatti alla realizzazione di una grande mappa concettuale

Poche sono le immagini dello strumento giunte a noi, ma attraverso ricostruzioni e ritrovamenti è stato possibile prendere atto delle diverse componenti dello strumento e dei materiali con le quali erano realizzate. Nonostante la vetustà dello strumento faccia sì che non ne esista un brevetto ufficiale, vi sono documenti e trascrizioni di epoca Medioevale che ne costituiscono una sorta di normativa. Queste trascrizioni, raccolte all'interno del Corpus Agrimensorum Romanorum, costituiscono un vero e proprio manuale d'uso dello strumento, in grado di esplicarne i differenti utilizzi ed il principio fisico di funzionamento. 

Uno strumento dunque antico, difficilmente rappresentato nei film, nelle pubblicità, nei francobolli o nei fumetti, ma non dimenticato a tutti gli effetti. La storia e l'evoluzione, il susseguirsi di numeri e parole, come in un abbecedario, ha portato alla realizzazione di strumenti all'avanguardia nella misurazione topografica e la creazione di grandi brand e marchi del settore. Ad oggi è infatti possibile osservare la groma nella sua forma più evoluta della stazione totale, un congegno di misurazione di precisione assoluta, alla base di tutte le operazioni topografiche odierne.

Siamo dunque giunti alla fine di questo viaggio di ricerca. La speranza è aver trasmesso qualche informazione utile e suggestiva riguardo a questo magnifico strumento. Grazie per l'attenzione.

A presto! 




martedì 5 gennaio 2021

STEP#26 - La chimica e gli strumenti scientifici

Come già visto nello STEP#08, le parti più solide dello strumento (come ad esempio il ferramento di base) erano costituite in bronzo, materiale soggetto all'ossidazione.
L'ossidazione indica la perdita diretta di un elemento o di un composto con l'ossigeno. Molti elementi sono infatti in grado di combinarsi con l'ossigeno e quindi di ossidarsi, dando origine a composti denominati ossidi e anidridi. Più nello specifico, attraverso l'ossidazione si intendono tutte quelle reazioni nelle quali si verifica una perdita di elettroni. Questi ultimi vengono ceduti a un'altra specie chimica che, acquistando elettroni si riduce. Di conseguenza, ad ossidarsi è il materiale che cede elettroni che viene dunque definito riducente, in quanto induce la riduzione di un'altra specie chimica.




STEP#25 - Cose personali

 MEMENTO


Questo oggetto mi ricorda la mia infanzia, soprattutto delle estati antecedenti alle superiori, la bicicletta era l'unico mezzo che avevo per raggiungere i miei amici.

UTENSILE


Questo oggetto descrive a pieno il mio fare odierno, l'Ultimate Frisbee rappresenta per me una valvola di sfogo ed una passione, il modo che ho per staccare la spina dallo studio e dal lavoro e per tenermi in forma.

FETICCIO


La speranza è quella in un futuro di avere la possibilità di rendere il mondo un posto più sostenibile e attento alle generazioni future, attraverso ovviamente ciò che ad oggi sto studiando, l'urbanistica ed il governo del territorio sono per me due capi saldi di questa speranza.

STEP#24 - Le parole nella storia

TOPOGRAFIA 


La topografia sta alla base di tutte le scienze di misurazione della crosta terrestre: è interessante osservare l'incremento del termine tra gli anni 1880 e 1900, motivato dalle numerose invenzioni che si concentrarono tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, come ad esempio i tacheometri, le livelle ed i teodoliti con goniometro.

CONFINE 


Il termine è in netto decremento rispetto a due secoli fa, probabilmente in seguito alla fine delle guerre e delle conquiste territoriali. 

URBANISTICA


Come già detto in precedenza la groma segnò la disciplina della suddivisione e gestione del territorio, ma sino alla fine del 1800 non venne coniato il termine e la disciplina non riconosciuta come tale. di conseguenza la presenza nei libri del termine "urbanistica", come conferma anche il grafico, avverrà solo dopo i primi decenni del 1900. Il merito va riconosciuto al celebre architetto spagnolo Ildefonso Cerdà, autore de la "Teoria general de la urbanizaciòn" nel 1867.

STEP#23 - La normativa

Ovviamente per uno strumento antico come la groma non vi sono norme ufficiali che ne regolino l'utilizzo, anche perché lo strumento è ormai in disuso da più di mille anni: si fa dunque affidamento alla letteratura scientifica.

La letteratura concernente tale professione è rappresentata da una raccolta miscellanea di trattati databili dal I al V secolo d.C. e riguardanti le tecniche di misurazione e di delimitazione dei confini, la realizzazione di mappe, le norme regolanti la proprietà fondiaria in relazione all'attività degli agrimensori. La raccolta è pervenuta ai giorni odierni in un'edizione del V secolo (Corpus Agrimensorum Romanorum). 

Essa rappresenta una sorta di Compendium dell'ars gromatica, indirizzata probabilmente a chi volesse intraprendere una carriera in tale settore. Le prime due edizioni critiche degli scritti dei gromatici sono Gromatici Veteres di F. Blume e K. Lachmann (1848-1852) e Corpus Agrimensorum Romanorum di C. Thulin (1913). Quest'ultima purtroppo è rimasta incompiuta, limitandosi ai soli test degli agrimensori più noti quali Sesto Giulio Frontino, Agennio Urbico, Igino Maior, ecc.

Bibliografia: Blume F., Lachmann K., Rudorff A., Die Schriften der romischen Feldmesser, 2 voll., Berlino, 1848-1852, rist. Hildesheim, 1967; Boccaleri E.

Link: Raccolata opere degli agrimensori romaniInformazioni sui gromatici e letterature